La contrattazione collettiva è sempre più spesso utilizzata. Sappiamo che un contratto collettivo è un contratto firmato dai sindacati dei lavoratori e le organizzazioni dei datori di lavoro – ma anche dal datore di lavoro stesso, se un contratto collettivo è aziendale- che disciplinano il rapporto di lavoro in modo più specifico rispetto alla legge e che determina le condizioni che sono applicabili a ciascun rapporto di lavoro individuale.
I contratti collettivi stabiliscono le condizioni minime di trattamento per i lavoratori. Di regola i contratti normano il rapporto tra azienda e lavoratore e possono stabilire condizioni anche più favorevoli rispetto alla legge.
Ma è proprio vero che la contrattazione collettiva non può mai stabilire delle situazioni peggiorative rispetto alla legge?
No! E qui parliamo della cosiddetta “Contrattazione di prossimità” detta anche “Contrattazione in deroga”, che in Italia è stata introdotta dal 2011 dal decreto Sacconi, all’articolo 8 del decreto n.138.
Dal 2011, infatti, si prevede che certi contratti collettivi (siano essi aziendali o territoriali) possono derogare “in peggio” sia il contratto collettivo nazionale che la legge, e questa deroga ha efficacia verso tutti i lavoratori.
Quando la contrattazione di prossimità può stabilire delle condizioni peggiorative?
La contrattazione collettiva di prossimità interviene quando ci sono degli scopi da perseguire:
- uscire da una situazione di crisi;
- favorire la partecipazione dei lavoratori;
- accrescere la produttività;
- combattere il lavoro irregolare;
- incrementare gli investimenti.
Quali materie può derogare questo tipo di contrattazione?
- Controlli a distanza (per riferimenti vedere articolo 8 dello Statuto dei Lavoratori);
- contratti a termine;
- somministrazione (lavoro tramite “agenzia” per il lavoro);
- orario di lavoro;
- contratti;
- mansioni;
- Co.co.co. (Collaborazioni coordinate e continuative);
- disciplina delle conseguenze del recesso dal rapporto di lavoro.
Quali materie, invece, non può derogare?
- Licenziamento discriminatorio;
- licenziamento per maternità/ in concomitanza con il matrimonio.
Si possono derogare tutte le leggi?
No, NON si possono derogare:
- regole costituzionali;
- regole europee (trattati);
- norme di diritto internazionale.
Quali sono i sindacati che possono firmare questi contratti?
La legge richiede che il contratto collettivo di prossimità sia necessariamente stipulato solo da associazioni dei lavoratori comparativamente più rappresentative sul piano nazionale. Purtroppo, però, in Italia non vi sono ancora dei meccanismi per misurare la rappresentatività dei sindacati: l’idea c’è ma non è ancora stata attuata e ciò crea dell’incertezza normativa.
Perché un’azienda dovrebbe usare questi contratti?
Perché la contrattazione di prossimità riesce ad intervenire dove non interviene la legge. Ogni azienda, in questo modo, potrà crearsi delle regole proprie, in base alle necessità aziendali. Si pensi, ad esempio, alla possibilità di derogare la rigida disciplina dei contratti a termine così come introdotta dal Decreto dignità, o per la disciplina della somministrazione di lavoro.
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